ATTENZIONE!
LA RUBRICA “CATTIVA DOMENICA” CONTIENE UN’ELEVATA QUANTITA’ DI VIOLENZA E
TURPILOQUIO. È LA VALVOLA DI SFOGO DEL BLOGGER. SE VI CI INOLTRATE NON
TROVERETE IL COLTO AUTORE DEGLI ALTRI POST. QUINDI, C E aE DISSE DANTE, “SE VI
INCAMMINATE TRA QUESTI MOSTRI, POI SON SOLO CAZZI VOSTRI”.
È da un bel
po’ che non scrivo sul blog. Sto scrivendo uno-due-tre romanzi che… Ma questi
non sono cazzi vostri. Almeno non per ora.
Così dico: “Devo
scrivere qualcosa sul blog…”
Ho in mente
molte cose da scrivere. Però ho deciso di aprire una rubrica. “Cattiva Domenica”.
Ogni
domenica, finché ne avrò voglia e tempo, scriverò delle critiche (umoristiche)
contro qualcuno/osa.
E la cornice
di tutto ciò sarà una storia a puntate, di cui non vi anticipo nulla.
Questa prima
puntata la dedico alla musica. Credo. Ah, ecco: ogni puntata di Cattiva Domenica
ha un argomento principale, ma non significa che si parlerà solo di quello.
Fine
prologo/spiegone. Inizio Prima Puntata.
Franco aveva
appena finito di perdere tempo su facebook.
«Cazzo,
Aldo! Hai letto?»
«Cosa?»
«La Pausini!»
«Che è
successo? “Greatest Hits” ha vinto un premio su Marte? O è ancora fermo all’Oceania?»
«Ma no,
Aldo, no. La Pausini è andata a mare!»
«Be’? Qual è
il problema, Franco? Pensavi avesse una spiaggia privata in un altro universo? È
un essere umano, porcocazzo!»
Franco
iniziava a spazientirsi.
«Porca
troia, Aldo! Mi fai parlare?»
Aldo era
visibilmente sbiancato.
«D’accordo,
Franco! Calmati, porcocazzo!»
«Bene.»
Franco ora era calmo. Sapeva che non sarebbe stato più interrotto.
«Dicevo… La
Pausini è andata in spiaggia e si stava mettendo lo smalto. A lei e alla
nipote.»
Aldo stava
per pronunciare una battuta. Tipo: “E ‘sticazzi non ce lo metti?”. Poi si
ricordò la precedente reazione dell’amico e decise di non proferire parola.
«Una signora
vicina d’ombrellone gli fa: “La Pausini si mette lo smalto! Non sapevo avesse
le mani! Con tutte le estetiste che ha (le avessi io, porca puttana!)! Che
cafona!”. Tutto questo ostentando un catenone d’oro al collo.»
«Chi? La
Pausini aveva la catenona?»
«Ma no! La
signora!»
«La signora
aveva un catenone d’oro al collo?»
«Ma no,
Aldo! Era una mia aggiunta per far capire che lei è la cafona! Mi hai rovinato
la battuta!»
«Ma porcocazzo,
Franco! Sii più chiaro!»
Franco era
molto nervoso. Prese la pistola dal cassetto e la caricò. Alla prossima
interruzione avrebbe sparato. Un omicidio in più non gli avrebbe cambiato la
vita.
Aldo si
accorse dell’impazienza di Franco. Sapeva che quando si arrabbiava era
incontrollabile. Non avrebbe più aperto la bocca.
Franco
riprese, fingendo di non essere mai stato interrotto.
«Al che la
Pausini dice: “Nella vita privata mi piace non avere nessuno a rompermi i
coglioni! E quindi il fottuto smalto lo metto quando, come, dove e a chi cazzo
voglio. È lei la cafona, signora del cazzo!”
Prima che me
tu me lo chieda, Aldo: il turpiloquio americaneggiante è una mia aggiunta. Per
rendere il tutto più interessante.»
Ma Aldo non
gliel’avrebbe mai chiesto. Aveva troppa paura della reazione che potesse avere.
«Poi su Facebook,
la Pausini ha detto: “Per rispondere a quella sogliola del mare (ahahahah, “sogliola
del mare!”, capita, Aldo? Vaffanculo, Aldo!) dico che ho conosciuto molte
fottute professioniste ma nella vita privata mi smalto da sola. Non ho nessuna
estetista privata negra segregata nello sgabuzzino, legata alle catene. Capito,
stronza?” Che te ne pare? La Pausini è una grande! È una persona umile che non vuole che gli si rompano i coglioni perché è troppo umile.»
«Mi spieghi
perché l’hai romanzato così tanto?»
«Oh, ma
questo non è niente, Aldo.»
«Comunque la
Pausini continua a farmi cagare, Franco.»
«Ah, giusto.
Tu preferisci la Oxa e la Pravo!»
«Quelle sono
signore cantanti, porcocazzo!»
Franco
scattò.
«Ma non mi
rompere i coglioni, Aldo! La Oxa che dice che non la fanno andare a Sanremo per
censurarla! Perché è una cantante scomoda! Ma se c'è stata una decina di volte?E poi scomoda de che? Ma chi se la
caga? E anche se qualcuno la cagasse e lei dicesse qualcosa di scomodo neanche si capirebbe! Vabbé, lei dice che si ispira all'opera: per capirla ci vuole il libretto! È tanto presuntuosa senza contare un cazzo! Avesse avuto il successo
della Pausini, perlomeno. E quell’altra, Patty Pravo! Che l’unico modo che ha
trovato per lasciare il segno è attaccare la gomma al microfono! “Ah, oggi
Patty Pravo è un po’ stonata!” Ma quando mai è stata intonata? Nei dischi un po’
di più. Chissà quante volte la facevano ripetere! Ammesso che fosse lei a
cantare nei dischi!»
«Ma che
dici, porcocazzo!?! Sono due tra le più
grandi artiste italiane.»
«Pensa come
stiamo messi! Se pensi che…»
Ma qualcuno
bussò alla porta interrompendolo. Aveva la pistola carica. La scaricò
completamente contro la porta di legno sottile.
La porta
cadde all’interno con un cadavere su di essa.
Aldo fissò
il cadavere, scuro in volto. Non il cadavere. Aldo era scuro in volto. Cioè…
forse anche il cadavere. Non è importante. Insomma… Aldo aveva capito chi era l’uomo
appena ucciso da Franco.
«Porcocazzo,
Franco! Era l’uomo del capo!»
Anche Franco
diventò scuro in volto.
«L’uomo del
Magno?»
«Sì, Franco!
Sei una testa di cazzo! Era sicuramente venuto a dirci che erano pronti per il
colpo!»
«Lui non mi
è sembrato tanto pronto al colpo!» disse Franco scoppiando, poi, a ridere.
Aldo lo fissò
serio. Stavolta era lui quello incazzato.
«Porcocazzo,
Franco! Ma lo capisci in che fottuto casino ci hai ficcato, stronzo? Il Magno
ci appenderà per le palle! Ci spaccherà il culo! Ci strapperà l’intestino, ce
lo attorciglierà attorno alla gola e ci strozzerà facendoci annusare la nostra
stessa mer…»
«Basta, Aldo!
Ho afferrato il concetto!» lo interruppe Franco, sul punto di vomitare.
«Va bene,
stronzetto! Domenica prossima, il Magno potrebbe venire qui! Hai tu una
soluzione? Di’ di sì, perché sennò siamo fottuti, porcocazzo!»
«Forse, sì.»
Aldo sorrise
speranzoso.
«Quale?
Porcocazzo, dimmi quale?»
«Lo saprai
domenica prossima, Aldo. Lo saprai domenica prossima…»
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