V:
Buonasera. Benvenuti a Porta A Porta. Stasera abbiamo un ospite che sostiene di
aver risolto il caso del terribile delitto del cucchiaino d’acciaio. E ci ha
chiesto, per questo, di invitare tutti gli ospiti delle ultime puntate. Dunque
ecco, in rigoroso ordine di apparizione: il signor Voce fuori campo, il signor
Otto, il signor EditoreDelLibroSopraCitato, il signor Salvo Prove, il signor
Giovanni B. Buono, la signora Chiara Alba in Buono, il signor sindaco Pio
Buono, le costituzionaliste Sana e Robusta e le loro assistenti Una e
Indivisibile.
Ed ora il
nostro nuovo ospite, l’uomo della verità: il giovane linguista non di grande
livello, quindi B-linguista, Franco Fono.
Signor
Franco Fono, siamo franchi: chi è il colpevole, secondo lei? Anzi, per essere
ancora più franchi: qui est coupable, à votre avis?
F:
Buonaserà, Vespà. Innanzituttò dovremo considerare ad uno ad uno i vari
moventì, provè pro e contrò e alibì!
V: Secondo
lei la nostra trasmissione ha dato una mano a sbrogliare la matassa? Sia
franco, signor Franco.
F: Sarò
Franco ancora una volta: no! Anzi, per essere ancora più Franco: nò!
Iniziamò con
il primo sospettato: signor Voce fori campo, lei era in questo studio durante
la seconda puntata dedicata al caso, mentre avveniva il secondo
delitto. Lo confermà?
Voce fuori
campo: Sono Voce fuori campo e confermò, cioè… confermo di essere stato qui
durante la seconda puntata, nella quale avvenne l’omicidio della scrittrice di
“Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” (che è appena
uscito in edizione speciale economica con scritti inediti dell’autrice) e
durante la quale pronunciai le frasi “Sono Voce fuori campo e introduco il
servizio. I diari di Claretta sono reali?” e “Sono sempre Voce fuori campo…
Come avete potuto constatare i diari sono reali, quindi torniamo in studio”.
F: Bien,
signor Vocé… è libero di andare a casa.
Voce fuori
campo: Sono sempre Voce fuori campo… la mia casa è l’etere di questo studio.
F: Andiamò
avantì… E’ il momento del signor Otto, che fu intervistato sulla validità dei
diari da cui è tratto “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto
amore” (che è appena uscito in edizione speciale economica con scritti inediti
dell’autrice), sempre durante la seconda puntata. Ma il suo
intervento, nel quale alla domanda “è vero ciò che viene raccontato in questo
libro?” diceva “Bè, effettivamente… Credo di poter dire di sì…”, era
registrato, dunque non ha alibi, vero signor Otto?
O: Bè,
effettivamente… Credo di poter dire di sì…
F: Troppo
sereno, troppo onesto… lei è libero di poter tornare a casa… è contento?
O: Bè,
effettivamente… Credo di poter dire di sì…
F: Il signor
EditoreDelLibroSopraCitatò era presente nella seconda puntata, ma anche lui era
registrato (si trovava, insieme al signor Otto, nel servizio aperto e chiuso da
Voce fuori campo). Dunque è tra i sospetti. Ma andiamo al primo ad essere statò
ritenuto colpevolé, Salvo Prové. La sua innocenzà è stata provata già durante
la seconda puntata. Gli abitanti del comuné di Comuné Italianò
(Giovanni B. Buono, Chiara Alba in Buono e Pio Buono) sono innocenti in quanto
presenti durante la secondà puntatà, eccetto il sindaco Pio
Buono. Egli, però, era presente durante la terza puntatà ed era
in studio mentre Libero Corso veniva ucciso nel camerino. Ciononostante, un
quinquenne in grado di essere eletto sindaco, tra l’altro con il 66,6% dei voti
nonostante il 33,3% di astensione (quindi con il 100% dei voti realmente espressi),
deve essere dotato di un’intelligenza superiore, dunque avrebbe potuto
architettare un delittò a distanzà! Cosà ne pensà, sindacò Pio Buonò?
PB: Come già
detto, il coniglio alla fine è innocente per me!
F: Abbiamò
il secondò sospettatò… Tres bien, andiamo avanti… le costituzionalisté Sanà e
Robustà e le loro assistenti Una e Indivisibile che erano in studio durante la
terza puntatà, ma durante l’omicidio di Libero Corso erano già
tornaté in camerinò. Cosà ne pensaté?
S: Sì, non
abbiamo un alibi.
R: Concordo.
U: Già, è
così. Potremmo essere anche io e Indivisibile!
I: Ma che
cazzo dici, Una? Vuoi finire in galera? Perché parli anche per me? Una e
Indivisibile! Sempre insieme! Basta con questa storia!
F: Bien! I
sospetti sono EditoreDelLibroSopraCitato, il sindaco Pio Buono e le
costituzionaliste Sana e Robusta con le loro assistenti Una e Indivisibile.
Andiamo ai moventi. Il signor Editore ha incrementato le vendite del libro
“Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” dopo la morte
dell’autrice e ha pubblicato un’edizione speciale economica con scritti inediti
dell’autrice. Il delitto del ragazzo omosessuale sembrerebbe inspiegabilé.
Quello di Liberò Corsò, compiuto inscenando un suicidio, è servito a depistaré.
Pio Buono ce l’aveva con Libero Corso per la scarsa istruzione che gli aveva
dato, che l’aveva portato a non potere esercitare il suo diritto al voto. Gli
omicidi della scrittrice e del ragazzo omosessuale risultano inspiegabili. Le
due costituzionaliste e le due assistenti non hanno alcun moventé ma sono state
aggiunte alla lista dei sospetti per allungare il brodo e per giustificare la
gag letta sopra e la gag che avverrà tra poco. Dunque, potete andare.
S: Grazie!
R: Grazie!
U: Grazie!
Anche da parte di indivisibile!
I: Grazie un
corno, stronzo! Mi hai fatto perdere un sacco di tempo! E tu, Una, smettila di
parlare al posto mio! Basta con ‘sta storia “Una e Indivisibile, Una e
Indivisibile!”, basta! Non siamo una e indivisibile: lei è Una e io sono Indivisibile!
Andiamo alle
prove. Contro Pio Buono non ci sono prove. Ma contro lei, signor Editore, ci
sono eccomé.
Nella terza puntata viene svelato che sul luogo del delitto della
scrittrice di “Claretta: Io, prima di Mussolini – Molti amanti, molto amore” è
stata trovata una penna rosa shocking con su scritto “Premio letterario China
il Capo a Capo di China ‘75”. Nella quarta puntata lei, signor
Editore, ha dichiarato: “La signora venne in casa editrice nell’80, quando avevamo
da pochi anni vinto un premio che ci aveva reso una delle case editrici più in
del tempo”. E’ vero?
E: Ehm… sì.
F: Non si
trattà forse propriò di quel premiò?
E: Ehm… sì.
F: Le
vendité del librò non sono forse aumentate dopo la morte, tanto da pubblicarne
un’edizione speciale economica con scritti inediti dell’autrice?
E: Ehm… sì.
F: Non ha
forse detto, sempre nella quarta puntata, “Capii subito che
sarebbe stato un caso editoriale che, in un periodo di crisi, fa sempre bene”?
E: Ehm… sì.
F: Sentiamo
questa dichiarazione del suo segretario, che ho interrogato ieri.
“F: Signor
Segretario com’è la condizione economica della vostra casa editrice?
S: Ora ci
stiamo riprendendo con “Claretta: Io, prima di Mussolini – Molti amanti, molto
amore” (abbiamo pubblicato anche un’edizione speciale economica con scritti
inediti dell’autrice) ma prima eravamo in piena crisi, tanto che il nostro
Editore portava sempre con sé la penna rosa shocking vinta al “Premio
letterario China il Capo a Capo di China ‘75”, simbolo del suo unico trionfo.
Non la lasciava mai, neanche in occasioni sconvenienti, come potrebbe essere un
omicidio.”
E’ vero?
E: Ehm… sì.
Però lei può provare solo l’omicidio della scrittrice e, al massimo, quello del
criminologo Libero Corso, per sviare i sospetti. Ma l’omicidio del ragazzo
omosessuale? E l’intrigo del comune di Comune Italiano?
F: Ora ci
arriviamò. Lei sapeva perfettamente in che serata avrebbe presentato il libro
qui da Vespà. Così ha fatto in modò di far creare un caso per Vespà (quello del
ragazzo omosessuale) che se ne sarebbe iniziato ad occupare nella puntata
precedente quella sul libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti,
molto amore” , conoscendo il vizio irrefrenabilé del signor Vespà di voler
condurre indagini in trasmissioné, sapendo che avrebbe invitatò il criminologo
Libero Corsò, che lei conosceva bene, essendo stati compagni di classe. Non è
verò?
E: Ehm… sì.
F: Dunque
sapeva che i punti deboli del signor Corso avrebbero portato all’accusa del
signor Salvo Prove, perché omosessuale, professore di fisica disoccupato e
amante del gelato (vedere puntate una e due).
In questo
modò aveva ottenuto due risultatì: aveva creato un caso che Vespà avrebbe
portato avanti per più puntate (attirando maggiori spettatori), puntaté durante
le qualì sarebbe stato presentato il suo librò ad un pubblico, dunque,
maggioré; inoltre aveva ottenuto un primo sospettato.
Ma lei,
signor Editore, non sapeva che quella sera (seconda puntata), mentre eliminava
la sua vera vittima (la scrittrice), proprio il signor Salvo Prove era
intervistato da Vespà. Ma il pericolo è durato poco: durante la terza puntata, proprio nel momento in cui tutte le prove sembravano contro il
criminologo Libero Corso (accusato di aver tentato di stallaré la situazioné
dando una scarsa istruzione a Pio Buono, in modo da non poter scrivere il
proprio nome sulla scheda, per appropriarsi del comune di Comune Italiano, in
quanto commissario) ha inscenato il suo suicidio. Anche l’intrigo del comune di
Comune Italiano è stato progettato da lei, signor Editoré: in quel modo ha creato
un nuovo caso per Porta A Porta, in modo da distogliere in parte l’attenzione
dal caso principale e per avere un maggior motivo di accusa contro il criminologo Corso, come ho spiegatò
pocò fa (nella parentesi). Come detto prima, lei era grande amicò di Corso,
così lo ha convinto a organizzare l’intrigo del Comune e poi portare la storia
a Vespà. Le aveva certamente promesso che avreste gestito il comune insieme, ma
sapeva perfettamente che la maggioranza sarebbe stata raggiunta: la storia del
comune di Comune Italiano le serviva solo per i finì spiegati primà.
Tutto per
vendere più copie e risollevare le sorti della sua casa editrice. Cosa dice,
signor EditoreDelLibroSopraCitato?
E: Ehm… sì.
F: Come vede
il delitto perfetto non esiste!
E: Ah,ah,ah!
Il delitto perfetto l’ho compiuto: ho fatto in modo che un libro di merda
divenisse l’oggetto più venduto al mondo! Mio figlio vivrà di rendita e con i
soldi accumulati uscirò prima del processo e scapperò all’estero! Non mi
vedrete mai più! Ah-ah-ah! Alla faccia di quelli che rubano una mela per fame e
passano la vita un galera! Ho creato un delitto straordinario! Sono un genio!
Ah, ah, ah!
F: Portatelo
via. Sarò franco: sono stato magnifico! Anzi, sarò ancora più Franco: j’ai ètè
magnifique! Ah, ah, ah!
V: Bene.
Tutto è finito. Tutto è stato risolto. Da domani cercheremo un nuovo delitto
per fracass… ehm… da risolvere. Sarò franco: senza Franco non ce l’avremmo mai
fatta. Anzi, sarò ancora più franco: sans Francò nous n’aurions pas pu jamais
fait! Grazie a tutti! A domani sera! Buona Notte.
………E’ spento
tutto? Non siamo in diretta, vero? Perfetto! Ah-ah-ah! L’editore si illude di
aver creato il delitto perfetto, Franco Fono crede di averlo sventato. Credono
tutti di essere dei geni! Ah-ah-ah! Ma nessuno si è chiesto la cosa più
importante: i diari! Chi ha portato i diari alla scrittrice? Chi l’ha aiutata
nella stesura? Eppure si sarebbe dovuto notare il mio stile nella
iper-obiettiva analisi politica su Berlusconi contenuta nel libro! Sapevo che
scrivere il libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore”
avrebbe generato quella concatenazione (l’avidità dell’editore avrebbe portato
ai vari delitti e all’intrigo comunale) che ha portato milioni di ascolti al
mio programma, parecchi soldi che mi ha dato l’editore del mio stesso libro
(come svelato quando credevo di non essere in onda nella seconda puntata), io
ho ottenuto i soldi per citare e far citare agli ospiti miliardi di volte il
libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” e la sua
edizione speciale economica con scritti inediti della scrittrice. Sono stato
pagato per pubblicizzare il mio stesso libro e per portare ascolti immensi alla
mia stessa trasmissione! Questo è il delitto perfetto! Che, tra l’altro, non è
perseguibile penalmente!
Sono io il
vero genio! Sono io il vero folle! Sono follemente geniale! Ah-ah-ah!
Blogger P:
Caro Vespa, sono stato io a decidere le tue azioni che hanno causato tutte le
altre. Io ho creato questa storia. Io ho creato la Storia! Io sono il Dio del
blog! Io sono follemente geniale! Ah-ah-ah!
Dio-Creatore:
Sì, blogger P., ma sono stato io a creare te! Se non ti avessi creato così, tu
non avresti mai dato vita a tutto questo!
Dio-Creatore
del Dio-Creatore: Sì, Dio-Creatore, ma sono stato io a generarti, altrimenti da
dove proverresti tu?
Dio-Creatore
del Dio-Creatore del Dio-Creatore: Sì, Dio-Creatore del Dio-Creatore, ma sono
stato io a generarti, altrimenti da dove proverresti tu?
Dio-Creatore
del Dio-Creatore del Dio-Creatore del Dio-Creatore: Sì, Dio-Creatore del
Dio-Creatore del Dio-Creatore, ma sono stato io a…
Blogger P:
Scusate, ma non posso riportare tutta la discussione in uno spazio finito… Ah,
comunque tutto questo l’ho creato io… no… solo per ribadire il nome del blog…
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