martedì 15 aprile 2014

Porta A Porta - Il terribile delitto del cucchiaino d'acciaio (Parte 5)

V: Buonasera. Benvenuti a Porta A Porta. Stasera abbiamo un ospite che sostiene di aver risolto il caso del terribile delitto del cucchiaino d’acciaio. E ci ha chiesto, per questo, di invitare tutti gli ospiti delle ultime puntate. Dunque ecco, in rigoroso ordine di apparizione: il signor Voce fuori campo, il signor Otto, il signor EditoreDelLibroSopraCitato, il signor Salvo Prove, il signor Giovanni B. Buono, la signora Chiara Alba in Buono, il signor sindaco Pio Buono, le costituzionaliste Sana e Robusta e le loro assistenti Una e Indivisibile.
Ed ora il nostro nuovo ospite, l’uomo della verità: il giovane linguista non di grande livello, quindi B-linguista, Franco Fono.
Signor Franco Fono, siamo franchi: chi è il colpevole, secondo lei? Anzi, per essere ancora più franchi: qui est coupable, à votre avis?

F: Buonaserà, Vespà. Innanzituttò dovremo considerare ad uno ad uno i vari moventì, provè pro e contrò e alibì!

V: Secondo lei la nostra trasmissione ha dato una mano a sbrogliare la matassa? Sia franco, signor Franco.

F: Sarò Franco ancora una volta: no! Anzi, per essere ancora più Franco: nò!
Iniziamò con il primo sospettato: signor Voce fori campo, lei era in questo studio durante la seconda puntata dedicata al caso, mentre avveniva il secondo delitto. Lo confermà?

Voce fuori campo: Sono Voce fuori campo e confermò, cioè… confermo di essere stato qui durante la seconda puntata, nella quale avvenne l’omicidio della scrittrice di “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” (che è appena uscito in edizione speciale economica con scritti inediti dell’autrice) e durante la quale pronunciai le frasi “Sono Voce fuori campo e introduco il servizio. I diari di Claretta sono reali?” e “Sono sempre Voce fuori campo… Come avete potuto constatare i diari sono reali, quindi torniamo in studio”.

F: Bien, signor Vocé… è libero di andare a casa.

Voce fuori campo: Sono sempre Voce fuori campo… la mia casa è l’etere di questo studio.

F: Andiamò avantì… E’ il momento del signor Otto, che fu intervistato sulla validità dei diari da cui è tratto “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” (che è appena uscito in edizione speciale economica con scritti inediti dell’autrice), sempre durante la seconda puntata. Ma il suo intervento, nel quale alla domanda “è vero ciò che viene raccontato in questo libro?” diceva “Bè, effettivamente… Credo di poter dire di sì…”, era registrato, dunque non ha alibi, vero signor Otto?

O: Bè, effettivamente… Credo di poter dire di sì…

F: Troppo sereno, troppo onesto… lei è libero di poter tornare a casa… è contento?

O: Bè, effettivamente… Credo di poter dire di sì…

F: Il signor EditoreDelLibroSopraCitatò era presente nella seconda puntata, ma anche lui era registrato (si trovava, insieme al signor Otto, nel servizio aperto e chiuso da Voce fuori campo). Dunque è tra i sospetti. Ma andiamo al primo ad essere statò ritenuto colpevolé, Salvo Prové. La sua innocenzà è stata provata già durante la seconda puntata. Gli abitanti del comuné di Comuné Italianò (Giovanni B. Buono, Chiara Alba in Buono e Pio Buono) sono innocenti in quanto presenti durante la secondà puntatà, eccetto il sindaco Pio Buono. Egli, però, era presente durante la terza puntatà ed era in studio mentre Libero Corso veniva ucciso nel camerino. Ciononostante, un quinquenne in grado di essere eletto sindaco, tra l’altro con il 66,6% dei voti nonostante il 33,3% di astensione (quindi con il 100% dei voti realmente espressi), deve essere dotato di un’intelligenza superiore, dunque avrebbe potuto architettare un delittò a distanzà! Cosà ne pensà, sindacò Pio Buonò?

PB: Come già detto, il coniglio alla fine è innocente per me!

F: Abbiamò il secondò sospettatò… Tres bien, andiamo avanti… le costituzionalisté Sanà e Robustà e le loro assistenti Una e Indivisibile che erano in studio durante la terza puntatà, ma durante l’omicidio di Libero Corso erano già tornaté in camerinò. Cosà ne pensaté?

S: Sì, non abbiamo un alibi.
R: Concordo.
U: Già, è così. Potremmo essere anche io e Indivisibile!
I: Ma che cazzo dici, Una? Vuoi finire in galera? Perché parli anche per me? Una e Indivisibile! Sempre insieme! Basta con questa storia!

F: Bien! I sospetti sono EditoreDelLibroSopraCitato, il sindaco Pio Buono e le costituzionaliste Sana e Robusta con le loro assistenti Una e Indivisibile. Andiamo ai moventi. Il signor Editore ha incrementato le vendite del libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” dopo la morte dell’autrice e ha pubblicato un’edizione speciale economica con scritti inediti dell’autrice. Il delitto del ragazzo omosessuale sembrerebbe inspiegabilé. Quello di Liberò Corsò, compiuto inscenando un suicidio, è servito a depistaré. Pio Buono ce l’aveva con Libero Corso per la scarsa istruzione che gli aveva dato, che l’aveva portato a non potere esercitare il suo diritto al voto. Gli omicidi della scrittrice e del ragazzo omosessuale risultano inspiegabili. Le due costituzionaliste e le due assistenti non hanno alcun moventé ma sono state aggiunte alla lista dei sospetti per allungare il brodo e per giustificare la gag letta sopra e la gag che avverrà tra poco. Dunque, potete andare.

S: Grazie!
R: Grazie!
U: Grazie! Anche da parte di indivisibile!
I: Grazie un corno, stronzo! Mi hai fatto perdere un sacco di tempo! E tu, Una, smettila di parlare al posto mio! Basta con ‘sta storia “Una e Indivisibile, Una e Indivisibile!”, basta! Non siamo una e indivisibile: lei è Una e io sono Indivisibile!

Andiamo alle prove. Contro Pio Buono non ci sono prove. Ma contro lei, signor Editore, ci sono eccomé.
Nella terza puntata viene svelato che sul luogo del delitto della scrittrice di “Claretta: Io, prima di Mussolini – Molti amanti, molto amore” è stata trovata una penna rosa shocking con su scritto “Premio letterario China il Capo a Capo di China ‘75”. Nella quarta puntata lei, signor Editore, ha dichiarato: “La signora venne in casa editrice nell’80, quando avevamo da pochi anni vinto un premio che ci aveva reso una delle case editrici più in del tempo”. E’ vero?

E: Ehm… sì.

F: Non si trattà forse propriò di quel premiò?

E: Ehm… sì.

F: Le vendité del librò non sono forse aumentate dopo la morte, tanto da pubblicarne un’edizione speciale economica con scritti inediti dell’autrice?

E: Ehm… sì.

F: Non ha forse detto, sempre nella quarta puntata, “Capii subito che sarebbe stato un caso editoriale che, in un periodo di crisi, fa sempre bene”?

E: Ehm… sì.

F: Sentiamo questa dichiarazione del suo segretario, che ho interrogato ieri.
“F: Signor Segretario com’è la condizione economica della vostra casa editrice?
S: Ora ci stiamo riprendendo con “Claretta: Io, prima di Mussolini – Molti amanti, molto amore” (abbiamo pubblicato anche un’edizione speciale economica con scritti inediti dell’autrice) ma prima eravamo in piena crisi, tanto che il nostro Editore portava sempre con sé la penna rosa shocking vinta al “Premio letterario China il Capo a Capo di China ‘75”, simbolo del suo unico trionfo. Non la lasciava mai, neanche in occasioni sconvenienti, come potrebbe essere un omicidio.”
E’ vero?

E: Ehm… sì. Però lei può provare solo l’omicidio della scrittrice e, al massimo, quello del criminologo Libero Corso, per sviare i sospetti. Ma l’omicidio del ragazzo omosessuale? E l’intrigo del comune di Comune Italiano?

F: Ora ci arriviamò. Lei sapeva perfettamente in che serata avrebbe presentato il libro qui da Vespà. Così ha fatto in modò di far creare un caso per Vespà (quello del ragazzo omosessuale) che se ne sarebbe iniziato ad occupare nella puntata precedente quella sul libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” , conoscendo il vizio irrefrenabilé del signor Vespà di voler condurre indagini in trasmissioné, sapendo che avrebbe invitatò il criminologo Libero Corsò, che lei conosceva bene, essendo stati compagni di classe. Non è verò?

E: Ehm… sì.

F: Dunque sapeva che i punti deboli del signor Corso avrebbero portato all’accusa del signor Salvo Prove, perché omosessuale, professore di fisica disoccupato e amante del gelato (vedere puntate una e due).
In questo modò aveva ottenuto due risultatì: aveva creato un caso che Vespà avrebbe portato avanti per più puntate (attirando maggiori spettatori), puntaté durante le qualì sarebbe stato presentato il suo librò ad un pubblico, dunque, maggioré; inoltre aveva ottenuto un primo sospettato.
Ma lei, signor Editore, non sapeva che quella sera (seconda puntata), mentre eliminava la sua vera vittima (la scrittrice), proprio il signor Salvo Prove era intervistato da Vespà. Ma il pericolo è durato poco: durante la terza puntata, proprio nel momento in cui tutte le prove sembravano contro il criminologo Libero Corso (accusato di aver tentato di stallaré la situazioné dando una scarsa istruzione a Pio Buono, in modo da non poter scrivere il proprio nome sulla scheda, per appropriarsi del comune di Comune Italiano, in quanto commissario) ha inscenato il suo suicidio. Anche l’intrigo del comune di Comune Italiano è stato progettato da lei, signor Editoré: in quel modo ha creato un nuovo caso per Porta A Porta, in modo da distogliere in parte l’attenzione dal caso principale e per avere un maggior motivo di accusa  contro il criminologo Corso, come ho spiegatò pocò fa (nella parentesi). Come detto prima, lei era grande amicò di Corso, così lo ha convinto a organizzare l’intrigo del Comune e poi portare la storia a Vespà. Le aveva certamente promesso che avreste gestito il comune insieme, ma sapeva perfettamente che la maggioranza sarebbe stata raggiunta: la storia del comune di Comune Italiano le serviva solo per i finì spiegati primà.
Tutto per vendere più copie e risollevare le sorti della sua casa editrice. Cosa dice, signor EditoreDelLibroSopraCitato?

E: Ehm… sì.

F: Come vede il delitto perfetto non esiste!

E: Ah,ah,ah! Il delitto perfetto l’ho compiuto: ho fatto in modo che un libro di merda divenisse l’oggetto più venduto al mondo! Mio figlio vivrà di rendita e con i soldi accumulati uscirò prima del processo e scapperò all’estero! Non mi vedrete mai più! Ah-ah-ah! Alla faccia di quelli che rubano una mela per fame e passano la vita un galera! Ho creato un delitto straordinario! Sono un genio! Ah, ah, ah!

F: Portatelo via. Sarò franco: sono stato magnifico! Anzi, sarò ancora più Franco: j’ai ètè magnifique! Ah, ah, ah!

V: Bene. Tutto è finito. Tutto è stato risolto. Da domani cercheremo un nuovo delitto per fracass… ehm… da risolvere. Sarò franco: senza Franco non ce l’avremmo mai fatta. Anzi, sarò ancora più franco: sans Francò nous n’aurions pas pu jamais fait! Grazie a tutti! A domani sera! Buona Notte.

………E’ spento tutto? Non siamo in diretta, vero? Perfetto! Ah-ah-ah! L’editore si illude di aver creato il delitto perfetto, Franco Fono crede di averlo sventato. Credono tutti di essere dei geni! Ah-ah-ah! Ma nessuno si è chiesto la cosa più importante: i diari! Chi ha portato i diari alla scrittrice? Chi l’ha aiutata nella stesura? Eppure si sarebbe dovuto notare il mio stile nella iper-obiettiva analisi politica su Berlusconi contenuta nel libro! Sapevo che scrivere il libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” avrebbe generato quella concatenazione (l’avidità dell’editore avrebbe portato ai vari delitti e all’intrigo comunale) che ha portato milioni di ascolti al mio programma, parecchi soldi che mi ha dato l’editore del mio stesso libro (come svelato quando credevo di non essere in onda nella seconda puntata), io ho ottenuto i soldi per citare e far citare agli ospiti miliardi di volte il libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” e la sua edizione speciale economica con scritti inediti della scrittrice. Sono stato pagato per pubblicizzare il mio stesso libro e per portare ascolti immensi alla mia stessa trasmissione! Questo è il delitto perfetto! Che, tra l’altro, non è perseguibile penalmente!  
Sono io il vero genio! Sono io il vero folle! Sono follemente geniale! Ah-ah-ah!

Blogger P: Caro Vespa, sono stato io a decidere le tue azioni che hanno causato tutte le altre. Io ho creato questa storia. Io ho creato la Storia! Io sono il Dio del blog! Io sono follemente geniale! Ah-ah-ah!

Dio-Creatore: Sì, blogger P., ma sono stato io a creare te! Se non ti avessi creato così, tu non avresti mai dato vita a tutto questo!

Dio-Creatore del Dio-Creatore: Sì, Dio-Creatore, ma sono stato io a generarti, altrimenti da dove proverresti tu?

Dio-Creatore del Dio-Creatore del Dio-Creatore: Sì, Dio-Creatore del Dio-Creatore, ma sono stato io a generarti, altrimenti da dove proverresti tu?

Dio-Creatore del Dio-Creatore del Dio-Creatore del Dio-Creatore: Sì, Dio-Creatore del Dio-Creatore del Dio-Creatore, ma sono stato io a…


Blogger P: Scusate, ma non posso riportare tutta la discussione in uno spazio finito… Ah, comunque tutto questo l’ho creato io… no… solo per ribadire il nome del blog…

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