domenica 6 aprile 2014

Porta A Porta - Il terribile delitto del cucchiaino d'acciaio (Parte 3)

V: Buonasera. Anche stasera parleremo del terribile delitto del cucchiaino d’acciaio. Tutto ha avuto inizio qualche giorno fa quando un povero ragazzo è stato brutalmente assassinato con un cucchiaino d’acciaio.
Tutte le strade portavano alla colpevolezza di un professore omosessuale disoccupato, amante del gelato, Salvo Prove. Ma durante l’intervista al suddetto signore è avvenuto l’omicidio della seconda vittima: la scrittrice esordiente che aveva ritrovato dei diari segreti dell'amante del duce e li aveva elaborati nel libro dal titolo “Claretta: Io, prima di Mussolini – Molti amanti, molto amore”, nostra ospite l’altro ieri.
Le vendite del libro sono balzati alle stelle dopo la tragica morte dell’autrice.
Questa sera elaboreremo i nuovi dati con il criminologo Libero Corso e altri ospiti.
Inoltre riprenderemo il mistero del comune di Comune Italiano, comune di tre abitanti in cui, per la prima volta, non si è raggiunta una maggioranza. Ne parleremo con i due sindaci di Comune Italiano, Giovanni B. Buono e Chiara Alba in Buono. In più sarà ospite il terzo abitante di Comune, nonché figlio dei due sindaci, Pio Buono. Ma subito la parola al primo ospite: le costituzionaliste Sana e Robusta, con le loro assistenti, Una e Indivisibile. Cosa pensate del misterioso killer del cucchiaino d’acciaio?

S: Io credo sia un uomo molto strano…
R: Sì, concordo con Sana!
S: Grazie, Robusta!
U: Io invece penso che potrebbe anche non trattarsi di un unico assassino perché…
I: Ma che cazzo dici, Una! Sei impazzita! Ma perché mi invitano sempre con te! Vorrei poter fare un intervento da sola, maledizione! Sempre con Una! “Una e Indivisibile, rilascereste un’intervista per la nostra rivista?” Non siamo la stessa persona, cazzo! Lei è Una e io sono Indivisibile! Basta, con questa storia!

V: Bene, direi che va bene così… Vi riascolteremo per parlare del comune di Comune Italiano…
Ora cerchiamo di ricostruire la vicenda con il brillante criminologo, Libero Corso!

LC: Sì, grazie signor Vespa. Bè, il quadro è cambiato radicalmente: bisogna prima di tutto considerare quale sia il collegamento tra i due delitti. Innanzitutto, la seconda vittima è stata trovata in un parcheggio, come la prima. Entrambe le vittime avevano rapporti con un uomo: il primo era omosessuale, la seconda donna. Dunque ritorniamo al delitto passionale: sia l’omosessuale che la donna hanno avuto un amante in comune con l’assassino.

V: Mi permetterà di dirle che la sua ricostruzione è un po’ forzata! Inoltre sul luogo del secondo delitto è stata trovata una stilografica rosa shocking con su scritto “Premio letterario China Il Capo a Capo Di China ‘75”.

LC: Questo mostra l’ambiguità dell’assassino: la penna stilografica rappresenta il lato intellettuale dell’assassino e il rosa shocking rappresenta il suo lato B… ehm… scusate… il suo lato omosessuale.

V: Non potrebbe appartenere alla scrittrice? Non potrebbe aver vinto un premio nel ’75?

LC: Ma bene! Bravo Holmes! Dunque io sono inutile! Andate al diavolo, lei e questo programma di merda! Dalla scorsa puntata mi hanno riempito di insulti incolpandomi dell’accusa a Salvo Prove!

V: Chiudete il collegamento e passiamo al mistero del comune di Comune Italiano.
Allora, signori sindaci, la situazione è cambiata?

GBB: Sì! Abbiamo cambiato la legge elettorale e abbiamo reso eleggibile il terzo abitante. Ha avuto due voti. Dunque anche noi abbiamo un serial killer! Già, un killer della democrazia che continua ad astenersi dal voto.

V: Dunque ancora non siete arrivati a capo del mistero?

CA: No! Però abbiamo un sindaco: nostro figlio Pio Buono, di 5 anni! Ma anche stavolta al posto del terzo voto abbiamo trovato un biglietto. Stavolta c’era scritto “Io no voto peche no so scrivere mio nome”…

V: Un altro biglietto incomprensibile, dunque. Parliamone con le costituzionaliste, Sana e Robusta, e le loro assistenti, Una e Indivisibile.

S: Effettivamente è uno strano avvenimento. Io credo che la gente sia stanca della politica sporca. Ma questo caso è ancora più sconvolgente perché fino ad ora i votanti nei propri comuni erano stati sempre più alti rispetto alle elezioni politiche. Qui invece abbiamo un terzo della popolazione che si rifiuta di votare. Un 33,3% di abitanti non si sente rappresentato da nessuno dei candidati.
R: Tra l’altro questa volta i candidati rappresentavano il 100% della popolazione, dunque un’ampia scelta.
Questo rende ancora più inquietante la faccenda.
U: Se posso, io credo che si stia affrontando il problema in modo sbagliato: infatti bisogna considerare che nei piccoli centri le elezioni sono spesso pilotate, dunque qualcuno vuole mantenere il comune di Comune Italiano privo di sindaco. E l’unico ad avere un tale interesse potrebbe essere solo un commissario, al quale potrebbe essere affidato il comune.
I: Fammi capire, Una: tu vorresti dire che qualcuno avrebbe impedito le libere elezioni? Ma questa è follia pura!

V: Bè, chiediamolo al terzo abitante del comune, nonché nuovo sindaco, Pio Buono.
Signor sindaco, lei cosa ne pensa?

PB: Io sono quello che no votato!

V: Signor sindaco, io capisco che lei ora rappresenta il comune di Comune Italiano, ma non è giusto che si prenda responsabilità non sue.

PB: Prima volta, io no votato perché no volevo far litigare mamma e papà. Seconda volta perché io non so scrivere il mio nome.

V: A questo punto la situazione è chiara: un commissario, resosi conto dalle prime elezione dell’instabilità del comune di Comune Italiano, ha approfittato delle seconde per tentare di stallare la situazione. Ha fatto in modo di dare un maestro poco preparato al piccolo sindaco in modo che egli non fosse in grado di scrivere il suo nome! Ma gli altri due voti sono bastati all’elezione del piccolo Pio.

GBB: Nostro figlio va a scuola nel paese vicino al nostro e il maestro è il criminologo Libero Corso.

V: Ma come ho fatto a non pensarci prima! Libero è anche un commissario e abita nel paese vicino al vostro: fu lui a propormi di parlare della vostra storia. Probabilmente è anche l’assassino del cucchiaino d’acciaio! Quell’uomo non ha scrupoli. Come? Oddio… Signori e signore… non so come dirvelo… Libero Corso si è suicidato, e vicino al suo cadavere è stato trovato un cucchiaino d’acciaio…
Ecco chi era il terribile killer. Ma perché? Perché tutto questo? Lei cosa ne pensa signor Editore?

E: Non capisco… Io ero qui a prepararmi per l’intervista che le avrei dovuto rilasciare sulle vendite del libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti amanti, molto amore” e ho sentito un rumore nel camerino di fianco al mio. Così ho trovato il signor Corso con un cucchiaino d’acciaio infilato nel collo. E con i pezzi di unghie dei piedi, appena tagliate, aveva formato la scritta “SCUSATE MA NUN GLIA FACCIO”. Aveva la tv accesa sulla diretta di Porta a Porta. Quando l’avete accusato non deve aver retto al colpo e ha deciso di farla finita! Non sapremo mai la verità!

V: Noi non ci arrenderemo, ma continueremo ad indagare. Nella prossima puntata parleremo del libro sulla Petacci, con un’intervista all’appena ascoltato EditoreDelLibroSopraCitato. Il libro, infatti, dopo la morte della scrittrice, ha superato il numero di copie vendute dai dischi postumi di Jimi Hendrix e Tupac messi insieme. Inoltre vi terremo aggiornati sulle novità riguardanti il terribile delitto del cucchiaio d’acciaio.

Alla prossima puntata.

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