Anche quell'anno, stava per arrivare Natale. In un paesino la gente si preparava ai festeggiamenti. Il negozio più grande del paese annunciava i saldi.
«Ci sono i saldi, Carla!»
«Bene, Gianna! Dovevo giusto comprare i regali per mio marito e mio figlio!»
«Anch'io, ma non so proprio cosa comprare... Hanno praticamente tutto!»
Davanti al negozio, giunsero un gruppo di anziani e bambini malvestiti, guidati da un uomo vestito leggermente meglio. Non meglio: il vestito che indossava era di qualità maggiore, rispetto agli altri, ma era ridotto allo stesso modo, straccioso, degli altri. Anche quello proveniva da un bidone. Un bidone utilizzato da ricchi, ma comunque un bidone. L'uomo fece cenno al gruppo di fermarsi e so avvicinò alle due donne, Carla e Gianna.
«Ci dareste qualcosa?» chiese l'uomo.
«Ma tu sei Il Lupo? Quel tizio che è stato arrestato tante volte... Furto? Omicidio? Cos'altro? Droga? Non avrai niente da me, chiedi a Carla.»
«Perché dovrei darti dei soldi, ora?» chiese l'altra donna.
«Signora, siamo poveri! Non vede? Li vede quei bambini e quei vecchi?»
«Io vedo persone vestite male, nient'altro. La povertà non si vede. E poi la domanda era un'altra: perché oggi?»
«Be', signora...» disse Il Lupo, come se stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo. «È Natale!»
«Dunque?» riprese, impassibile, Carla. «Ieri avevate meno fame di oggi? Cosa cambia il fatto che oggi è Natale, con la vostra fame?»
Il Lupo, a quel punto, si tolse il cappello e, in tono grave, rispose: «La nostra fame è la stessa, signora. O meglio, aumenta di giorno in giorno. È più di ieri, non perché che oggi sia Natale, ma perché oggi è un giorno in più, e domani ne saranno due. Ma il punto non è la mia fame, ma la sua generosità. O dovrei dire ipocrisia. Se a novembre chiedessi soldi davanti ad un negozio, in pochi mi ascolterebbero. Oggi ho accumulato molto. E raccoglierò ancora tanto. Perché siete idioti. Comprate regali in cambio di altri, che magari non vi piacciono. Non spendereste mai quei soldi per voi, ottenete oggetti di valore simile, ma non ciò che vi servirebbe. Fareste prima a darvi gli auguri, comprando ognuno ciò che gli va. Siete idioti. Fate più donazioni, di questi tempi. Ma a noi del Natale non ce ne frega niente: non mangiamo di più a Natale, non dobbiamo comprare regali, no. Dobbiamo mangiare e, forse, vestirci. Come sempre. A voi, qualche soldo in più a Natale può far comodo, non a noi. Voi spendete sempre, apparite sempre. A Natale di più. Noi sopravviviamo. Sempre. Non esiste festa. Noi vorremmo vivere normalmente. Dunque i vostri "tappa-coscienza" natalizi non possono farci del bene, se non per il momento. Vi prendiamo in giro, chiedendovi i soldi a Natale. Speriamo che caschiate nel vostro stesso buonismo, in modo da accumulare più soldi possibili. Ma non per Natale. No. Fino a Natale. Dobbiamo vivere fino alla prossima festa, mentre i vostri bambini rompono i gioccatoli più costosi. Ho rubato? Sì. Per non morire. Ma la vostra elemosina natalizia è una colpa ancor più grave. E lei, signora Carla, ha pensato di essere furba. Dubitare della nostra povertà. Era un pretesto con il quale raccogliamo soldi a Natale, secondo lei. Del resto, le ho detto che ha ragione: a Natale cerchiamo di più. Per furbizia, sì. Ma non per quel che credeva lei. Siamo davvero poveri. I furbi siete voi. Continuerò a rubare. Nella società di oggi non posso sopravvivere in altro modo. Se non è il sistema a gestire la ricchezza in modo più giusto, allora devo pensarci io.»
«Ma lei crede nel Natale?» chiese, allora Gianna.
«No. Io credo in Cristo. E Cristo non crede nel Natale.»
martedì 23 dicembre 2014
Il Natale del Lupo
domenica 14 dicembre 2014
Come cucinare il PD
In questi giorni le discussioni politiche ruotano intorno ai dissidenti del PD.
Prima di tutto, però, bisogna spiegare cos'è il PD.
Avete presente quando vedete qualcuno che mette lo zucchero su una bistecca di carne? Non avete mai visto nessuno farlo? Probabile. Infatti è una cosa del tutto assurdo. Da far schifo.
Ecco, ora immaginate, su quella stessa bistecca, zucchero, sale, marmellata, latte, uova, nutella, vodka. E, nella seconda fase, il pesce: oltre all'assurdo, si crea anche l'impossibile. La fusione degli opposti. Il piatto da "da far schifo" diventa "da far vomitare".
Il risultato è presto detto: nella prima fase vediamo la carne, la base, l'origine, l'alimento base del piatto, quello che il cliente ha ordinato, essere sommersa di condimenti e gusti contrastanti, fino al sotterramento totale del cibo originario. Sotto quella miriade di sapori, il vero alimento scompare. Nella seconda fase, il pesce, alimento diametralmente opposto a quello originario, viene sbattuto, d'improvviso, sul mappazzone precedentemente creato, appiattendo il resto della pietanza, ottenendo il ruolo principale nel piatto. Gli altri condimenti, troppo disgustosi per poter vivere da soli, accetteranno la nuova condizione. Ma la carne, l'elemento originario e puro, dovrà separarsi per sopravvivere, ottenere un proprio piatto e, anche se lentamente, riottenere la sua clientela. E in quel momento, con la separazione della carne, la puzza del pesce si sentirà chiara. A quel punto, il piatto-mappazzone, smetterà di ingannare la clientela della carne, che riconoscerà il pesce per ciò che è.
E la situazione della carne qual è? Di questo parleremo a giorni.
mercoledì 3 dicembre 2014
I dolori del giovane Pino - Episodio 2: Le mestruazioni di Pino
"I DOLORI DEL GIOVANE PINO" È LA SERIE DI STORIE BREVI CHE RACCONTANO PEZZI DELLA VITA GIOVANILE DI PINO, IL PROTAGONISTA DI "Pino - Vita, Morte e Altri Guai", IL ROMANZO UMORISTICO CHE HO QUASI ULTIMATO.
Episodio 2 - Le mestruazioni di Pino
Pino aveva dodici anni. Della sua classe, era quello con i voti più alti. Tutti 6,5.
"Si può sapere come fai, Pino?" gli chiedeva, spesso, il suo compagno di banco.
"Esperienza, bimbo. Solo esperienza." rispose Pino, portandosi la penna alla bocca a mo' di sigaretta.
"Devi capire che io" proseguì Pino "sono già un uomo!"
Gino, il compagno di banco, lo guardò sbigottito.
"Vuoi dire che hai già le mestruazioni?" chiese il bambino.
"Le m-mestruazioni?" balbettò Pino confuso. "Ma certo. Che domande. Da sei mesi, ormai. Tre volte al giorno."
Gino non aveva parole. Quindi esclamò: "Due! Tre! Quattro!"
"Per favore, Gino!" lo rimproverò Pino. "Non essere volgare!"
I bambini tornarono a casa. Pino, come ogni giorno, bussò alla porta di casa.
"Se siete Testimoni di Geova," urlò la voce di una donna "sappiate che oggi non è domenica. Se lo fosse stata sarei allo stadio a bestemmiare sicuramente, perché tifo una squadra di merda."
"Mamma!" rispose il bambino. "Sono Pino!"
"Pino chi?"
"Tuo figlio!" disse Pino, seccato.
"Abbiamo un figlio?" si sentì la donna urlare.
"Credo di sì, cara." rispose la voce di un uomo.
"Brutto porco! Noi non abbiamo mai fatto niente! Con chi l'hai avuto?" urlò, di nuovo, la donna.
"Ma cara!" esclamò l'uomo. "Sei tu che l'hai partorito!"
"Ah, sì? Ok."
Finalmente il portone di casa si aprì. Pino entrò. Fu immediatamente accolto dal cane Goubo, che gli addentò l'indice destro. Salì tre rampe di scale, seguito dal cane, ed arrivò al suo appartamento.
"Buongiorno." disse. "È pronto il pranzo?"
"Certo." disse la madre.
"Ma qui ci sono solo due piatti!" disse Pino.
"Oddio! Hai ragione!" esclamò la madre, preoccupata.
"Va bene, mamma. Non fa niente. Può succedere." disse Pino, comprensivo.
"No che non deve succedere!" continuò la madre. "Come ho potuto dimenticare di prepare il pranzo per il nostro Goubo!"
La madre di Pino chiamò il cane. "Oh, poverino!" disse, accarezzandolo. "Guarda qui! Non ti ho dato da mangiare e ti sei messo a mangiare schifezze! Quante volte ti ho detto di non accettare dita dagli sconosciuti?"
"Cara!" intervenne il padre di Pino. "Non è il dito di uno sconosciuto! Guarda: Pino sanguina!"
"Pino!" esclamò la madre, visibilmente preoccupata. "Quante volte ti ho detto di non dare da mangiare a Goubo fuori dai pasti? E poi la carne umana gli rovina il pelo!"
L'indomani Pino si recò a scuola. Un'agitazione investiva tutto il corpo studentesco, al suo passaggio. Come le frequenze della radio, vicino ad una antenna, così il vociare si amplificava all'avvicinarsi di Pino, che diventava una galleria quando era troppo vicino: inibiva il suono. Non aveva più dubbi: parlavano di lui. Le ragazzine di quinta ridevano. In fondo a tutti, alla fine del corridoio, stava colui che, a giudicare dal suo sguardo colpevole, era la causa di tutto: Gino.
"Gino!" gli urlò contro Pino. "Che cavolo sta succedendo?"
"Be'..." disse Gino, timidamente. "Ho detto a tutti di avere un compagno di banco adulto."
"Adulto?"
"Sì! Con le mestruazioni. Tre volte al giorno."
Proprio in quel momento, una bambina, la più estroversa, si avvicinò ai due.
"Scusa, sei tu Pino?" chiese.
"Sì!" rispose il ragazzino, fiero.
"Sei tu quello che ha le mestruazioni?"
"Certo, piccola. Ti interessa conoscere un vero uomo?"
"Sì." rispose lei. "Ma non credo che tu ne conosca uno!"
La ragazzina, poi, corse via, ridendo a crepapelle.
"Scusa, Pino..." chiese Gino. "Ma perché rideva?"
"Sai la confusione che hanno i bambini su certi argomenti."
"Hai ragione, Pino. Probabilmente non sa neanche cosa sono le mestruazioni."
"Esatto, Gino!" esclamò Pino. "Del resto, sono cose da uomini."
giovedì 27 novembre 2014
I dolori del giovane Pino - Episodio 1: La partita di pallone
"I DOLORI DEL GIOVANE PINO" È LA SERIE DI STORIE BREVI CHE RACCONTANO PEZZI DELLA VITA GIOVANILE DI PINO, IL PROTAGONISTA DI "Pino - Vita, Morte e Altri Guai", IL ROMANZO UMORISTICO CHE HO QUASI ULTIMATO.
Episodio 1 - La partita di pallone
Pino aveva undici anni, quando tutto ebbe inizio. Quel giorno tutto poteva cambiare. Era il giorno dei giochi sportivi di fine anno.
"Pino!" urlò l'allenatore.
"Sì, mister?"
"Da questo momento giocherai in porta!"
Il viso di Pino si illuminò. "Perché sono il migliore a prendere il pallone con le mani?"
"No. Perché sei il peggiore a prenderlo con i piedi." rispose il mister.
Era già al suo posto, in porta, quando i suoi compagni uscirono dallo spogliatoio. Il primo avanti era Janno, alto, biondo, bello, la prima punta. Quello che segna e porta il numero 10. Quello a cui, ogni notte, sogni di infliggere una morte lenta e dolorosa.
Si avvicinò a Pino, spavaldo.
"Allora, portiere." disse ridendo. "Vedi di parare, perché non posso fare miracoli."
Una voce urlò: "Ti sbrighi, Janno?"
"Scusami, portiere." disse Janno. "Devo andare trasformare l'acqua in vino."
Pino era gonfio di rabbia, rosso in volto. Senza curarsi delle conseguenze, urlò con tutto il fiato che aveva in corpo: "Questa notte ho sognato che ti legavo alle rotaie di un treno! Poi ti dicevo l'orario d'arrivo del treno! Ti dicevo l'orario della tua morte! Tu soffrivi come un cane perché l'aspettavi ma non arrivava mai! E sai perché? Perché i treni arrivano sempre in ritardo!" Poi scoppiò in una diabolica risata. Ma aveva osato troppo e le conseguenze furono terribili. Perse la voce a metà della prima frase.
Janno si voltò e disse: "Anch'io ho sognato stanotte, e quindi? Sei proprio assurdo portiere."
Arrivarono gli avversari, meglio conosciuti come "L'Altra Sezione".
Il mister disse, con un sorriso buono sul viso, alla squadra di Pino: "Ragazzi, ricordate che noi siamo qui per divertirci e stare in allegria..."
L'espressione del suo volto mutò in una maschera diabolica. Il suo tono amichevole diventò un ruggito furioso: "... e ricordate che per i perdenti non c'è divertimento! Non c'è allegria! C'è solo umiliazione! Scherno! Inizieranno col farvi degli innocui cori, composti da stupide rime con i vostri nomi! Poi metteranno in dubbio la vostra eterosessualità e la moralità delle vostre maderi... finché arriverà la fine: finirete su Internet, la diabolica invenzione che collega il mondo. Quella che può portarvi su fantastici blog narrativi, in un "click". E che può sputtanarvi la vita in uno "share". Quindi vincete! Chiaro?"
"Non credevo che il mister fosse così esperto di informatica..." sussurrò Pino ad un compagno.
"Infatti non lo era fin quando non hanno pubblicato la foto di sua moglie con l'amante, affiancata a quella del mister con scritto "cornuto", su un un fantastico blog narrativo."
La partita ebbe inizio. Janno scartò dieci avversari e cinque compagni che gli chiedevano un passaggio. Arrivò davanti al portiere avversario. Tirò. Il portiere si gettò di lato. Sul lato giusto. Fermò il pallone. Poi, improvvisamente, lo calciò in alto, oltre le nuvole. Ricadde nella porta difesa da Pino, sporco di sangue marziano. Tutto divenne buio per Pino. Poi vide una luce. Profonda. Sentì una voce.
"Pino!"
"Tu sei il buon Dio?" chiese il piccolo Pino.
"Ah, ah, ah." scoppiò a ridere la voce. "No, è ancora presto. Lo incontrerai, ma non in queste avventure."
"E quando?"
"Non essere frettoloso! E già tutto scritto, anche il tuo incontro con Dio."
"Ma allora chi sei?"
"Sono Re Kaioh. Ti allenerò per un anno e, quando tornerai sulla Terra, strapperai via il numero dieci a Janno e salverai i tuoi compagni dai malvagi de "L'Altra Sezione"!"
"Sommo Re Kaioh... Ma io non ho un anno di tempo!" esclamò Pino.
"Oh, sì che ce l'hai!"
Infatti, dopo il colpo alla testa causato dal pallone, Pino restò in coma per un anno. Dovette ripetere la quinta elementare. Nella nuova classe era il più grande ed il più allenato. Così nella partita di fine anno diventò prima punta ed ottenne il numero dieci, che era appartenuto a Janno. Portò la sua squadra a trionfare contro i nuovi calciatori de "L'Altra Sezione". Pino concluse le elementari da vincente, ciò che non era mai stato. E che non sarà mai più, per oltre vent'anni.
NB: La storia è ambientata in un periodo in cui internet era una novità assoluta.
Recensione di Noah (o "Transformers Origins")
Il film è ambientato sul primitivo pianeta Cybertron. Qui scopriamo l'origine dei Transformers: il Creatore punisce delle lucciole, confinandole nei corpi di giganteschi robot di pietra. Qui troviamo degli umani, divisi in buoni e cattivi. I buoni sono quelli che vogliono scappare con l'Arca, lasciando crepare gli altri. I cattivi sono quelli che combattono per salvare le vite dei propri cari...
Dopo il fallimento della costruzione dell'Arca, i Transformers Primordiali si uniranno componendo la stessa. Il mondo verrà allagato dal Diluvio Universale, ma questo dovete immaginarvelo, perché non vi verrà mostrato. L'ArcaBot approderà davanti casa del giovane Michael Bay. I Transformers e gli umani raccontano al futuro regista la propria storia. "Cacchio! Quanti buchi di sceneggiatura! E quanti effetti speciali che posso inserirci! È deciso: da grande farò il regista."
Il film tutto sommato è piacevole, anche se non ho potuto gustarlo del tutto: mi avevano spoilerato il finale a catechismo.
Ah, già! Dimenticavo di segnalarvi la presenza di Hermione Grenger che resterà magicamente in cinta!
lunedì 11 agosto 2014
scORFANI - episodio 2: IL PRIMO TEST
#saràbruttoscORFANI
giovedì 7 agosto 2014
scORFANI - episodio 1: IL CASTING
domenica 6 luglio 2014
Cattiva Domenica Episodio 1 - Musica: Senza pietà!
sabato 17 maggio 2014
Legalize it? (Psichedelia)
Un giorno il giovane Gmfluognx ebbe un'illuminazione: "Scriverò la storia della dinastia Agnelli, unendo la loro origine a quella della città di Torino. Inserirò tutti i grandi uomini di Torino mai esistiti! Sarà un capolavoro!"
Lo scrisse. Gli ci vollero tre anni per completarlo.
Si recò alla casa editrice gestita dal cane con la coda di marzapane, che ha lanciato il polisemantico scrittore horror-filosofico Frankensocratis Blood, autore di "Un Iper-Uranio di Sangue sul calar del sole della conoscenza il cui tramonto si riflette sul mare burrascoso dell'ignoranza umana che ha portato alla zombificazione mental-metafisica dell'umanità post-apocalittica governata dalla dittatura del proletariato".
Il libro di Blood, che univa splatter e filosofia, fu un successo.
Ma quando il cane lesse il libro di Gmfluognx, ebbe una delusione tanto grande che non fu in grado di formulare nessun suono se non: "Bau!"
Dall'intonazione del "bau", il giovane scrittore si rese conto che il cane lo accusava di aver plagiato Virgilio, cambiando solo nomi e luoghi.
Possibile che fosse così bravo ad interpretare il canesco? O forse era la voce della sua coscienza?
"Coscienza! Sei stata tu?"
"Chi cazzo è che mi sveglia? Stavo riposando, brutto piscio di panda! A proposito di piscio: hai pagato l'idraulico? Con questa crisi anche un euro in meno fa la differenza! Quell'uomo potrebbe avere una famiglia! Capisci cosa stai facendo? Potrebbe impiccarsi!"
"Hai ragione... ma io non ho soldi!"
"E di chi è la colpa? Pensaci bene!"
"Oh, Coscienza... è colpa mia!"
"Già: volevi scrivere un capolavoro! Sì, un semi-plagio (che poi per opere così vecchie non esiste), ma comunque un capolavoro! Ma oggi quella roba non vende più! Devi scrivere altro se vuoi sfondare! Plagia Melissa P.! Una cagata del genere, insomma!"
"Coscienza, ma io non so scrivere cose erotiche!"
"Non sai o non vuoi? Ti ricordi alle elementari? Quando il maestro ti chiese le tabelline, cosa rispondesti?"
"Maestreo... soffro d'Alzheimer!"
"E lui si spaventò a morte. E si gettò dal terzo piano!"
"Coscienza, io non penso che si sia suicidato per colpa mia!"
"Non pensi... o non vuoi accettarlo? Era un precario alla sua prima esperienza: la tua risposta lo sconvolse. Non pensava potesse esistere tanta sofferenza in un bambino. La tristezza ebbe il sopravvento su di lui, aggiungendosi ai tanti problemi che avrebbe potuto avere il poverino: la paura di perdere il posto, la casa che non avrebbe mai potuto comprare, la ragazza che, per quel motivo, l'avrebbe lasciato, ecc... E tu gli hai dato il colpo finale!"
"Nooo! Sono un mostro! Non ho il coraggio di uccidermi eppure devo fare qualcosa!"
A quel punto ricordò l'incontro con Jimmichaelukerichabod, l'orango omosessuale represso, chitarrista del gruppo di balli "TangOrango".
Quando lo incontrò il buon Jimmichaelukerichabod, detto anche, semplicemente, J, gli stritolò il naso e il piede destro finché lo scrittore urlò di gioia! Da quell'urlo, J capì che si trovava di fronte all'uomo giusto.
Gli diede un pacchettino pieno di erbetta verde. "Fumala quando non sai cosa fare! Quando ti serve ricordati di recarti alla PorcoDiUnOnestUomoDAffari SpA."
Così decise: si recò verso il cassetto per prepararsi a prepararsi la canna, mentre la Coscienza lo torturava:
"Che cazzo fai? Se impazzito? Non farlo! Ma che.. ti stai facendo una purina?!? Ma se non hai mai fumato prima! Sei pazzo? Perderai il senso della realtà!"
"E' da un'ora che parlo con te: non pensi sia tardi?"
Al quarto tiro la Coscienza si trasformò in un delfino viola-azzurro, cavalcato da un Arlecchino con la maschera di Batman, gli artigli di Freddie Krueger e la coda da diavolo.
"Coscienza, ma che cazzo sei diventata? Ah, ah, ah! Sembri quel carnevale dell'89! Uh, quello in cui mi ubriacai!"
"Che cazzo dici, drogato! Ah,ah,ah! Nell'89 avevi 89 anni! Non avesti un'ubriacatura!"
"Ma quindi, ora che siamo nel '14, ho 14 anni?"
"Sì, esatto! E hai anche 14 ani! Ah, ah, ah!"
"Non l'ho capita ma mi fa ridere lo stesso! Ah, ah, ah! Mi sento che riderei a qualsiasi cosa!"
"La sai quella del candito che sa di uva da vino?"
"No, Coscienza! Raccontamela!"
"Allora. E' Natale e, dopo aver incalzato i dolci..."
"Ah, ah, ah! "Incalzare" i dolci! Ah, ah, ah! Troppo forte!"
"Aspetta fammi finire! La famiglia mangia il panettone. Il figlio più grande dice: "Questi canditi sanno di uva da vino!" E la madre risponde: "Ma tu sei astemio! Che ne sai com'è l'uva da vino!"
E lui risponde: "Infatti! So solo che ho detto una cazzata!" Ah, ah, ah! L'hai capita? Cioè lui capisce di essere ubriaco perché ha detto una cosa senza senso, perché lui non può conoscere il gusto del vino! Avendo detto una cosa senza senso, capisce che è uva da vino (che l'ha ubriacato)... però così, ciò che ha detto prende senso!"
"Ah, ah, ah! Coscienza, non c'ho capito niente ma mi fa piacere sapere che c'è qualcuno più stronzo di quel drago!"
"Quale drago?"
Coscienza non fece in tempo a dire "drago" che sentì un soffio infuocato che lo disintegrò.
Il drago, allora, si rivolse a Gmfluognx: "Il nostro regno è minacciato dai panda più preziosi del mondo, i PandOri. Devi aiutarci a fermarli. Vogliono legalizzare le loro canne di bambù! Ma così il porco perderà tutti i suoi soldi e morirà di fame!"
"Chi è il porco? Il titolare della PorcoDiUnOnestoUomoDAffari SpA?"
"Esatto! I suoi affari andrebbero a rotoli se le canne di bambù venissero legalizzate..."
"Non posso aiutarti drago!"
"E perché?"
"Perché sono strafatto!"
Così dicendo emise un peto che sprigiono uno zefiro che travolse il drago che cadde con la testa sul gomito della statua di Bob Marley, apparsa lì dal nulla.
Il vento spazzò via le visioni e Gmfluognx ritornò alla realtà.
"NO! Devo fermare la PorcoDiUnOnestoUomoDAffari SpA! Per poterla raggiungere ho bisogno dell'aiuto dei PandOri, che esistono quando mi faccio d'erba!"
A quel punto comparve suo fratello, il drago verde che racconta le storie di giovani samurai ammanettati dai LilipuzzoLenti-Lisci, che disse: "No, fratello mio nato con il piede rosa shocking, come vedi sei sballato già di natura! La tua lotta è giusta, ma puoi avere il potere dei PandOri anche senza farti! Concentrati sul mio ano!"
Gmfluognx si concentrò sull'ano del fratello, che sprigionò una tempesta di fuoco che spazzò via il mondo come noi lo conosciamo, generando un buco nero, dal quale spuntarono i PandOri.
"Vieni con noi!" e così dicendo generarono un arcobaleno.
Il ragazzo lo percorse insieme ai PandOri, fino ad una pentola d'oro, nella quale si tuffarono.
Lì trovarono il porco.
Era sdraiato su due zampe.
Si alzò su quattro zampe e disse: "Oink!"
"NO!" esplose il nostro eroe. "Non ho intenzione di mollare!"
Così dicendo lo colpì con uno spiedo da grigliata nella pancia, che esplose liberando le feci del porco.
Esse ricaddero sul mondo che si oscurò. Quando riapparve il sole, l'umanità era cambiata e l'erba era legale.
Il PorcoDiUnOnestoUomoDAffari non era finito anche se aveva subito un grave colpo.
Continuava a gridare "oink" ma molto più debolmente rispetto ad una volta!
NdA: In questo post ho cercato di mostrare tutto ciò che riguarda l'erba e la sua legalizzazione:
-il mondo è assurdo già prima che il giovane si droghi: ci si può divertire anche senza droga
-la PorcoDiUnOnestoUomoDAffari è chiaramente la mafia
-la lotta per la legalizzazione è giusta per colpire la mafia anche se è preferibile non farne uso
-il porco (mafioso), anche se non viene sconfitto del tutto, subisce un duro colpo dalla legalizzazione dell'erba (il grido non scompare ma è più debole di prima).
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Silvio Berlusconi, agente speciale dei Servizi Sociali (Episodio 2): Secondo giorno a Cesano Boscone (Speciale Europee1)
Mentre Silvio si recava a Cesano Boscone, la Comune Confraternita delle Toghe Rosse si riuniva di nuovo.
"Mi sembra che Cesano Boscone sia stata un'ottima scelta, compagni."
"Vedremo, fratello. Quanto reggerà? Quanto reggeranno loro?"
Effettivamente il secondo giorno fu abbastanza turbolento.
"Sentite: io mi sono scocciato di fare questa messinscena! Mandiamolo al diavolo e basta!" esplose l'Anziano C.
L'Anziano B, assai più pacato, provò a tranquillizzarlo: "Non possiamo! La legge ha deciso così! Noi possiamo solo evitare che intacchi l'equilibrio dei nostri compagni in questa struttura!"
L'Anziano C alzò i toni: "Ma che razza di legge è questa? Non sono capaci di arrestarlo e ce lo mandano qui?"
A quel punto l'Anziano A fu costretto ad intervenire: "Compagni! Basta! Volete forse negare che un minimo vi siete anche divertiti nel prenderlo in giro la volta scorsa? Continuiamo così! In fondo la pena dura solo un anno! Siamo stati fortunati per gli altri tre c'è stato l'indulto!"
"Eccolo che arriva!" intervenne l'Anziano B.
La solita giacca blu con la spilla di Forza Italia, portava in mano scatole di cioccolatini e mostrava il suo sorriso a trentadue denti (meno due per l'affare del duomo). O forse era un'espressione permanente dovuta alla plastica?
"Uelà! Vi ricordate di me?"
L'Anziano C decise di cambiare tattica rispetto alla volta precedente: questa volta non avrebbe finto di non riconoscerlo, ma di sapere perfettamente chi è Silvio Berlusconi.
"Certo che mi ricordo! Sei Silvio Berlusconi! Condannato per evasione fiscale e sfruttamento della prostituzione minorile! Indagato mille altri reati! E ai la faccia tosta di presentarti qui! Con quella spilla? E ancora ti votano! Anche il tuo cane ti ha abbandonato!"
"Veramente, Dudù è sempre con me!" rispose Silvio, stupito e risentito.
"Veramente mi riferivo ad Alfano!" disse l'Anziano C, suscitando la risata dei suoi amici e del personale nei paraggi.
Berlusconi cercò di restare calmo. "Va bene! Vado a conoscere gli altri anziani, ok?" e fece per lasciare il giardino, dove stavano perennemente gli Anziani A, B e C, per recarsi all'interno della struttura.
Ma l'Anziano B gli si parò davanti: "Fermo! Non puoi entrare!"
Silvio, con tono rassegnato, chiese il motivo.
"Perché hai una spilla che propaganda un partito politico in corsa per le elezioni europee! Se vuoi entrare devi buttarla a terra e calpestarla fino a farla sprofondare nella terra! Oppure alza i tacchi (che sono già abbastanza alti) e vattene via!"
"Non potete chiedermi una cosa del genere! Questo partito è tutto me stesso, non merita di finire nella terra!"
"Va bene, se la metti così, c'è un bagno a 100 metri!"
"Io DEVO passare! Fa parte del mio compito sostenere TUTTI gli anziani della struttura!"
"Bè, tu puoi sostenere tutti gli anziani che vuoi, ma loro non ti reggono!"
"Se mi fai passare ti faccio vincere quel concorso di bellezza a cui tieni tanto, piccola."
Un mezzo minuto di silenzio. Poi gli sguardi stupiti dei tre anziani. Poi lo sguardo timido di Silvio. Tirò un sorrisetto, che gli causò la rottura di due sostegni sotto-cutanei, che causò, a sua volta, l'arrotolamento di tre strati di pelle che, a loro volta, causarono il rivestimento totale degli occhi e l'afflosciamento delle gote, che finirono, penzolanti, al di sotto del mento. "Scusate... è l'abitudine!"
I tre Anziani erano ancora frastornati dalla precedente affermazione sul concorso di bellezza, che lui fu libero di sgusciare all'interno della struttura.
"Uelà! Sono Silvio e ogni settimana sarò qui per voi! Gli anziani, spesso, non vengono presi in considerazione. Quindi vi spiegherò come funzionano le Europee 2014!"
L'Anziano D e l'Anziano E si guardarono negli occhi.
"Hey, Anziano E! Ma chi è questo?"
"E che ne so, Anziano V!"
"Io sono l'Anziano D!"
"Piacere, io sono l'Anziano E! Che ci fa da queste parti?"
"Veramente non lo so! Hey, Anziano E! Ma chi è questo?"
"E che ne so, Anziano V!"
"Io sono l'Anziano D!"
"Piacere, io sono l'Anziano E! Che ci fa da queste parti?"
"Veramente non lo so! Hey, Anziano E! Ma chi è..."
Silvio, a quel punto, esplose: "Basta! Ascoltatemi!"
L'Anziano D rispose.furioso: "Ma come diavolo ti permetti, giovanotto?"
"Giusto, signore! Chi crede di essere questo folletto dal volto deforme?" intervenne l'Anziano C. Poi continuò: "A proposito, signore: lei chi è?"
"Io sono l'Anziano D!"
"Piacere, io sono l'Anziano E! Che ci fa da queste parti?"
"Veramente non lo so! Hey, Anziano E! Ma chi è questo?"
"E che ne so, Anziano V!"
"Io sono l'Anziano D!"
"Piacere, io sono l'Anziano E! Che ci fa da queste parti?"
Berlusconi esplose: "Basta! Fatemi uscire di qui!!" Poi svenne.
Quando si risvegliò era in un letto d'ospedale con gli Anziani A,B e C che vegliavano su di lui.
"Che ti avevamo detto, Silvio?" disse l'Anziano A.
"Sapevamo che non avresti retto!" disse l'Anziano B.
"Nonostante ciò, ci sentiamo in colpa... cosa possiamo fare per te?" chiese l'Anziano C.
Il povero Silvio, con la poca forza che era riuscito a recuperare, disse: "Posso spiegarvi come funzionano le Europee 2014?"
I tre, alzando spalle e sopracciglia in un gesto di rassegnazione e accondiscendenza, gli permisero di parlare.
Immediatamente, Silvio si revitalizzò. "Dovete sapere che i partiti italiani sono alleati in coalizioni europee, tranne il Movimento 5 Stelle, che usa le europee come una sorta di mega-sondaggio per conoscere l'approvazione popolare. La mia coalizione è il Partito Popolare Europeo, guidato da Junker. Noi siamo i più giusti di tutta Europa, i più coesi... anche se sia Nuovo Centro Destra che Fratelli d'Italia sono confluiti lì. Però qualche fesso che non si rende conto del nostro finto litigio ci sarà, no?
Poi abbiamo quei mangiabambini del Partito Socialista Europeo, nel quale è confluito il Partito Democratico!
Sono una massa di comunisti guidati da Shulz!"
A quel punto l'Anziano C non poté non intervenire: "Scusami ma non l'avevi definito un kapò? E poi Renzi, dai! Come fai a definirli "comunisti"?"
"Bè, ma sono gli unici comunisti (o presunti tali) all'europee! Quelli di sinistra voteranno per forza loro!"
"Non è vero! Tu, come tutti gli altri, stai tralasciando un altro partito: L'Altra Europa con Tsipras!"
"Ma dai! Quel gruppetto composto da Sinistra, Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista e Azione Civile di Ingroia? Sono stati talmente stupidi da non mettere neanche i simboli dei tre partiti che lo compongono!In quel modo avrebbero avuto molti più voti, perché "L'Altra Europa" in pochi la collegano immediatamente con i tre partiti! Se avessero fatto in quel modo avrebbero potuto raggiungere anche l'8-10%... così sono appena al 4%! Un voto del tutto inutile!"
"Eh, no, Silvio! L'Altra Europa fa parte della coalizione della Sinistra Europea, che in tutta Europa ha circa il 16-20%! Dunque Tsipras entrerà comunque nel parlamento europeo. Se vogliamo rappresentanti italiani di quei tre partiti, però, bisogna che si voti L'Altra Europa! E ti ringrazio per aver spiegato per filo e per segno la verità su L'Altra Europa! Gli elettori di sinistra farebbero bene ad indirizzare lì i loro voti!"
"Mi sa che ho fatto un errore madornale... Vabbè, ma tanto il blog in cui verrà trascritta la mia giornata qui ha poche visualizzazioni!"
"Non hai parlato di Scelta Europea!"
"Ah, ah, ah! E' composta dalle ceneri di Monti (cioè, Scelta Civica), Fare e Centro Democratico di Tabacci, il partito più inutile dell'ultimo secolo e mezzo: si è generato dal PD, lasciando invariata la percentuale di Italia Bene Comune a Febbraio 2013. Ciò che non è rimasto invariato è il portafogli di Tabacci, che ha accolto il finanziamento pubblico al totalmente inutile partito. Che furbone!
Poi mi chiedo come mai Papa Francesco non si sia presentato alle Europee 2014! Io lo stimo molto! Avrei fatto il papa proprio come lo fa lui!"
"E la Lega?"
"Della Lega non parlo!"
L'Anziano A, rimasto in silenzio per tutto il tempo, si alzò e disse: "La Lega Nord è un partito di dementi: chiedono l'aiuto dell'Europa per l'emergenza immigrati, ma chiedono anche di uscire dall'Europa!
Ma se l'Europa ti caga a malapena ora che ne fai parte! Una volta fuori sono cazzi tuoi!"
L'Anziano B disse la sua: " Razza di deficienti!"
Lo stesso fece l'Anziano C: "Più cretini di così!"
Berlusconi pensò ai suoi ex compagni leghisti. "Perdonatemi ragazzi! Siamo in campagna elettorale: non posso difendervi!"
Ci teniamo ad informare i lettori che il resoconto sulla giornata di Silvio Berlusconi a Cesano Boscone è stato ritoccato dalla Comune Confraternita delle Toghe Rosse, società occulta acerrima nemica di Berlusconi.
In particolare essa ha introdotto la parte in cui Berlusconi, inconsapevolmente, da indicazioni su L'Altra Europa con Tsipras.
A proposito: Votate Tsipras!
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sabato 10 maggio 2014
Silvio Berlusconi, agente speciale dei Servizi Sociali (Episodio 1):Primo giorno a Cesano Boscone
Come deciso dalla Comune Confraternita delle Toghe Rosse qualche tempo fa, Silvio Berlusconi ha iniziato oggi a scontare la sua pena. La volta scorsa, il povero Silvio ha incontrato per la prima volta i suoi pazienti, ma solo oggi ha iniziato il suo servizio.
L'Anziano A esordì: "Compagni, oggi è il primo giorno che incontriamo Silvio Berlusconi!"
"Ma la volta scorsa, allora?" intervernì l'Anziano B.
"L'altra volta è stato un errore del blogger. In realtà prima di ieri non l'avevamo mai incontrato!"
"Ci servirebbe un ret-con!" suggerì l'Anziano C.
"Niente ret-con: abbiamo l'Alzheimer, basta questo per giustificare tutto."
"Ma lui si ricorderà sicuramente di essere già stato qui!" osservò l'Anziano D.
"Ah, ah!" L'Anziano A era sicuro di sé. "L'Anziano C è un ottimo attore: l'altra volta ha interpretato Gandalf! Si inventerà qualcosa!"
"Eccolo! Quello è lui!"
Entrò, scuro in volto. Aveva una giacca blu, con la spilla di Forza Italia.
"Hey, ma non gli avevano vietato di fare propaganda?" disse sorpreso l'Anziano B.
"Già. Non ho mai capito perché gli lascino fare sempre tutto quello che vuole!" rispose il saggio Anziano A.
Arrivò al gruppo dei quattro anziani che l'altra volta gli avevano impedito di entrare.
"Ancora quei quattro pazzi!"
"Arriva ragazzi, state pronti!"
"Uelà gente! Come va? E' successo qualcosa dall'altra volta?"
L'Anziano C guardò gli altri tre come a dire "ghe pensi mi". Poi esordì: "Chi cazzo sei, tu? E perché hai quella fottuta spilla? Mi ricorda quello stronzo di Berlusconi... se ce lo avessi davanti lo strozzerei! Ma forse tu lo conosci!"
Silvio scolorì. Iniziò a temere il peggio, a sudare. Rilasciando diossina dal volto.
"Ma cosa vai a pensare! Mi hanno costretto a mettere la spilla! Anche io odio, Berlusconi!"
"Ah, sì? E chi ti ha costretto? E come?"
"E ora che cazzo mi inventò?" pensò Silvio. Poi disse, colto da un'improvvisa illuminazione: "Tutto è iniziato tre giorni fa. Ero con la mia fidanzata. Passeggiavamo mano nella mano quando..."
"No dai! Tu che stai con una donna in verticale non è proprio credibile!" esplose l'Anziano B, suscitando gli sguardi d'ira dei tre compagni. Aveva rischiato di tradirsi.
"Sì, amico! Te lo devo proprio dire: hai la faccia da pervertito!" cercò di riparare il povero signore.
Silvio, allarmatosi per un attimo, si tranquillizzò e riprese il racconto: "Ad un tratto, sbucò un cane da un cespuglio. Si avvicinò a Franc... alla mia fidanzata e le fece cacca sul piede. Io corsi, pieno di rabbia, e gli diedi un calcio violento.
Sbucò, allora, dal cespuglio una donna completamente nuda, a simboleggiare la purezza, che mi disse: "Hai superato la prova del cane. Ma questo è solo il primo passo per raggiungere la somma gioia. Seguimi!"
Io le risposi: "Con quelle bocc... cioè, con quella bocca lei può dire quello che vuole!"
E mi sono mantenuto, credetemi: le guardavo tutto tranne che la bocca.
Intervenne la mia fidanzata: "Uè, scurnacchiata! Arò t'o stai purtann a lu guaglion mij?"
Lei si voltò (mostrando uno splendido sedere, che nemmeno la Minetti) e si avviò verso il bosco.
Io la seguivo ipnotizzato. Arrivammo in una valle piena di gnomi che si divertivano a palpare altre donne nude. "Ecco, se indosserai questa spilla di Forza Italia, ogni volta che ti rechi a Cesano Boscone, tutto questo, alla fine della pena, sarà tuo!"
"Ci sono farmacie?" le chiesi.
Lei si voltò, mostrandomi tutta la sua virtù: "Qui funziona tutto a meraviglia! Non hai bisogno di ingerire niente di blu!"
E questa è tutta la verità."
Gli sguardi dei quattro Anziani erano allibiti: sapevano che era una storia inventata, ma mostrava in modo così preciso la perversione sessuale di Silvio, da sembrare reale.
"Comunque non siate così severi con il povero Silvio" riprese lui "Il suo lavoro è usurante!"
"Ma perché spara sempre quelle cazzate su Ebrei, Toghe Rosse, Maya, Alieni e Forni a Microonde?" chiese l'Anziano A.
"Ma dai, chi vuoi che ci creda!" Silvio non credeva di averlo detto davvero. Far finta di essere un'altra persona, far finta di essere sano, aveva portato Silvio ad estraniarsi da sé stesso, ad assumere un punto di vista alternativo. La nuova persona che aveva generato si dissociava inconsciamente dalle cazzate prodotte dal sé stesso originale.
Scombussolato dalla scoperta rivalutò la sua vita. Stava pensando che fosse tutta un'enorme cazzata.
Poi vide la Minetti, Ruby, i soldi, la Mediaset, il Milan e ritornò in sé.
"La sapete quella della mela che sa di culo?"
"Ma ce la dice di nuovo? Ma sicuro che non l'hanno mandato qui per curarsi?" chiese l'Anziano D.
L'Anziano A, con tono solenne e rammaricato, si alzò e disse: "Sembrerebbe che l'abbiano mandato per farci ammalare, fratelli."
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sabato 3 maggio 2014
Festeggiamo con Bruno Enna i 2 anni di Saguaro!
Dunque, eccoci qui con l'autore, Bruno Enna, per un'altra chiacchierata.
1) Caro Bruno, intanto grazie per avermi rilasciato per la seconda volta un’intervista (e anche per quel mini-intervento sulla chiusura di Saguaro). Saguaro compie 2 anni di vita (alla faccia dei vari gufi). Dopo averci rassicurato sul fatto che Saguaro non chiuderà al numero 27 (5 mesi fa), puoi dirci, ad oggi, fino a che numero sicuramente arriverà e se le vendite sono migliorate?
Grazie a te, davvero!
Due anni di vita non sono tanti, ma forse neppure pochi, visto il momento economico che tutti stiamo vivendo. Purtroppo le vendite non sono migliorate e la situazione della serie è sempre molto critica. Per quanto riguarda i numeri, non voglio certo togliere ai gufi il piacere di darli...
2) Noi del forum e della pagina fb di Saguaro siamo molto felici per il compleanno della serie. Con che iniziativa potremmo festeggiarlo?
Realizzando una "fan fiction" saguaresca, disegnando una ipotetica copertina, scrivendo una canzone o una poesia sull'attuale condizione dei nativi americani.
3) Ci sveli qualcosa sul futuro di Saguaro?
In seguito alle vicende dell'albo di questo mese ("Il killer"), il Nostro assumerà una maggiore consapevolezza di sé e del suo ruolo all'interno della Riserva. In parallelo, un personaggio a lui molto vicino vedrà il proprio mondo crollare e... no, più di così non posso davvero dire.
Per adesso non ho niente in cantiere, mi spiace.
5) Riusciremo a far festa anche a maggio 2015? E maggio 2022?
Vorrei davvero saperlo...
6) Ci saranno nuovi sceneggiatori a prender parte alla serie? E nuovi disegnatori?
L'unico sceneggiatore al lavoro sulla serie, oltre me, è Luigi Mignacco. Quanto ai disegnatori, sono quelli che conoscete (anche se presto esordirà il bravo Gianluca Gugliotta).
7) In caso di chiusura, hai già in mente (o scritto) un ipotetico finale? Magari quello di quando Saguaro doveva essere una miniserie?
In effetti, l'idea è sempre stata quella di dirigere la serie verso un certo finale. A parte alcuni numeri, necessariamente autoconclusivi, la maggior parte degli albi segue un definito storyline. Anche in caso di chiusura, quindi, alfine tutti i nodi verrebbero al pettine.
8) harlan1982 chiede se sei parte integrante della fase 2 del rilancio di Dylan Dog, sotto la direzione di Recchioni.
No, non faccio parte dello staff in questione.
9) falask75 chiede se, anziché chiudere la serie, non si possa cambiare la periodicità e aumentando la foliazione (come Martin Mystère).
In casi simili, la decisione spetta all'Editore.
10) Grazie ancora una volta per la tua disponibilità. In conclusione ti chiedo di lasciarci con un messaggio per tutti i lettori di Saguaro, che hanno accompagnato Thorn in questi due anni e sperano di continuare il più a lungo possibile. Lunga vita a Saguaro! Ya’ at’ ehh!
Il mio messaggio è questo: amate il fumetto per quello che è, senza inutili preconcetti o esagerate aspettative. Saguaro vuole essere un fumetto sincero, nei contenuti e nella struttura. Io mi diverto a scriverlo, ma voi a leggerlo ogni mese e questo, per me, è il premio più grande.
Hágoónee'! *
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venerdì 2 maggio 2014
Silvio Berlusconi, agente speciale dei Servizi Sociali (Preludio): Evitare il Berluscomio!
"Ascoltate confratelli: alla fine abbiamo ottenuto solo di metterlo ai servizi sociali! Ora dobbiamo scegliere il luogo in cui dovrà scontare... io avrei pensato ad un carcere rieducativo per drogati criminali!"
"Non possiamo, anche se mi farebbe molto piacere: non possiamo mettere a rischio la sua incolumità! Ci scopriremmo troppo! A quel punto tutti capirebbero che la Comune Confraternita delle Toghe Rosse esiste davvero! E a quel punto dargli l'agibilità politica per confondere la gente sarebbe stato del tutto inutile!"
"Hai ragione, fratello! Ma rischierebbe ovunque l'incolumità con tutto quello che ha combinato!"
"Fratelli! Ho trovato!" esclamò il più giovane. "Mandiamolo a lavorare a Cesano Boscone con gli anziani ammalati di Alzheimer: se siamo fortunati, non si ricordano chi è!"
Si alzò in piedi il Gran Maestro Giudice Supremo. Con uno sguardo frammisto di ammirazione e invidia, si avvicinò al ragazzo, gli impose le mani sulla testa. "Inchinati!" disse. Il ragazzo eseguì.
"Oggi è un grande giorno per te! Tu da oggi non sei più Piccolo Assistente Precario di Basso Magistrato Rosso, ma diventi direttamente Medio Magistrato Rosso!"
Il ragazzo non aveva parole. Non sapeva cosa dire, ma sapeva di dover dire qualcosa.
Così, con la stessa vitalità di un bradipo andato in coma mentre era in letargo e la stessa consapevolezza di un daltonico di fronte alla bandiera del Portogallo, disse: "Ma lo stipendio aumenta?"
Fu così che il povero Silvio Berlusconi si trovò a Cesano Boscone con l'assurdo divieto di fare propaganda politica nella struttura.
"Uelà! Allora... la sapete quella della mela che sa di culo?"
I tre anziani risposero nel seguente ordine:
Anziano A: "Ah, ah, ah! Io me la ricordo!"
Il sorpreso ma felice Silvio esclamò impaziente: "Allora? Com'è?"
L'Anziano A, sorpreso e infastidito, rispose: "Cosa "com'è"? Lasciami in pace, giovanotto! Chi diavolo è questo? Da dove sei uscito fuori?"
La delusione più totale deformò il volto di Silvio. "Porca troia! Mi ha scombussolato la plastica!" pensò.
Intervenne, allora, l'Anziano B: "Basta con questa mela! Tutti i giorni la stessa storia!"
L'Anziano C, rimasto in silenzio fino a quel momento, disse con tono gandalfiano: "Io mi ricordo di te! Sì! Tu sei quello che accompagnava Frodo Beggins nella lotta per l'anello! Sei il nano Gimli!"
Il povero Silvio, oramai depresso, meditò sulla sua situazione, sulla sua vita, sui suoi errori che l'avevano portato lì. Al termine della riflessione giunse ad una soluzione, ad un metodo per riprendersi.
"Mi serve una tettona!" pensò.
E con questo pensiero filosofico si allontanò dalla struttura, salutando tristemente i suoi pazienti. Si fermò alla vicina farmacia. "Ecco... vede... io vorrei..." esordì timidamente lui. "Tiè: eccoti la tua pillolina blu!" lo interruppe bruscamente il farmacista.
Silvio, stupito, chiese: "Ma come faceva a sapere?"
"Ma che credi? Che c'ho l'alzheimer? Vai a sfogarti ad Arcore, và!"
Intanto, nella struttura da cui era appena uscito il povero Silvio, un uomo si avvicinò ai tre anziani che l'ex premier aveva maldestramente intrattenuto.
"Ma possibile che non l'avete riconosciuto?"
L'Anziano A rispose con un sorrisetto: "Aho, guarda che semo malati, mica stronzi! Certo che l'abbiamo riconosciuto! Ma se se ne fosse accorto, se metteva a fa' propaganda o a canta' o a di' quelle mignottate che fanno tanto ride' la Brambilla!"
"E pure la Gelmini!" intervenne l'Anziano B.
"Ma quale Gelmini! Che quella le battute non le capisce!" rispose l'Anziano C.
A quel punto, l'Anziano A, con tono solenne, disse: "Noi tre dobbiamo essere forti! Dobbiamo respingerlo con tutti i mezzi: gli altri non sono forti come noi e potrebbero farsi corrompere! Già immagino gli Anziani D ed E che saltano addosso alle infermiere! Dobbiamo evitare che si arrivi a questo! Stare a contatto con lui ci farebbe ammalare, impazzire! Volete che questa oasi diventi una specie di Berluscomio? Io no! E farò di tutto per salvaguardare i nostri compagni dalla sua cattiva influenza!"
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giovedì 24 aprile 2014
25 Aprile! Festa della Liberazione!
La nobildonna e il nobilduomo di Milano (Romanzo Rosato) – Capitolo 2: L’incontro
lunedì 21 aprile 2014
La nobildonna e il nobilduomo di Milano (Romanzo Rosato) - Capitolo 1: La secesiùn
venerdì 18 aprile 2014
Quel chiacchierone di Sergio Badino, intervistato da un blogger ancor più chiacchierone
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